giovedì 14 luglio 2011

Musica a Programma

La musica a programma è un tipo di composizione musicale che consiste nel descrivere o nel narrare una storia con mezzi puramente musicali.
La funzione descrittiva è stata sempre uno degli scopi principali del linguaggio musicale, molto usata soprattutto agli inizi, prima che la musica acquisisse una propria autonomia attorno al Cinquecento. Tuttavia la musica a programma vera e propria si sviluppò agli inizi dell’Ottocento, in epoca romantica.
Un tipo particolarmente usato di musica a programma fu il poema sinfonico, ovvero musica a programma per orchestra. Tra i maggiori compositori di poemi sinfonici, si annoverano Franz Liszt che ne compose tredici, fra i quali Les Préludes, Mazeppa e Prometheus e Richard Strauss che ne compose nove fra i quali I tiri burloni di Till Eulenspiegel, Morte e trasfigurazione e Così parlò Zaratustra. Altri compositori attivi nel genere della musica a programma furono Hector Berlioz, del quale si ricorda la Sinfonia Fantastica, Pëtr Il’ič Čajkovskij, Bedřich Smetana, Camille Saint-Saëns e Claude Debussy.
Nel XX secolo, Ottorino Respighi scrisse 4 poemi sinfonici fra cui Le fontane di Roma, I pini di Roma e Feste romane.

Il poema sinfonico è una composizione musicale per orchestra, solitamente in un solo movimento, di ampio respiro e che sviluppa musicalmente una idea poetica, ispirata alle più svariate occasioni extra-musicali: un’opera letteraria in versi (Les Préludes di Franz Liszt) o in prosa (Don Chisciotte di Richard Strauss), un’opera figurativa o filosofica (Così parlò Zarathustra di Richard Strauss), a luoghi o occasioni particolari (I pini di Roma, Le fontane di Roma, Feste romane di Ottorino Respighi), ma anche alla libera intuizione del compositore (Una saga di Jean Sibelius). È in sintesi un particolare tipo di composizione orchestrale suddiviso (Così parlò Zarathustra di Strauss) o no (Les Preludes di Liszt) in movimenti e spesso figurativamente molto chiaro: sono evidenti le immagini che il compositore vuole suggerire, attraverso il cambio di registro, di timbro e di intensità sonora.
È una derivazione diretta della musica a programma che fu una delle forme predilette dai musicisti romantici, ad esempio Hector Berlioz nella sua Sinfonia fantastica e nell’Aroldo in Italia.
Tra i musicisti che più svilupparono questo tipo di composizione si devono citare tra gli altri: Liszt (che ne coniò il termine), Čajkovskij, Richard Strauss, Smetana, Sibelius e Respighi.
Smetana in particolare compose La mia patria (1874-1879), opera in cui confluiscono ben sei poemi sinfonici.