venerdì 16 dicembre 2011

Dario Moretti

Ho messo questo filmato per farvi conoscere Dario Moretti

lunedì 28 novembre 2011

Abbiamo una casa.
Da oggi, avendo aggiornato lo Statuto, siamo una associazione di Volontariato, anche se questo status potrà essere certificato dalla Regione Abruzzo solo fra 3 mesi.
Credo che questa cosa sia un passo avanti verso progetti sempre più interessanti e sostenibili.
Ringraziamo la dott.ssa Concetta Trecco per averci assistito in questa fase e spinto a evolvere in tal senso.


http://www.csvaq.it/casa-del-volontariato/la-casa-del-volontariato

giovedì 14 luglio 2011

Musica figurativa

Programma di avvicinamento all’ascolto della musica attraverso la musica figurativa.
Programma di avvicinamento alla lettura del libro illustrato attraverso l’ascolto della musica figurativa.
Programma di avvicinamento alla produzione del libro illustrato con i ritmi e i tempi propri della musica.
Lettura del ritmo nei racconti o inserimento dei ritmi nella scrittura con i modi propri della musica.

Musica a Programma

La musica a programma è un tipo di composizione musicale che consiste nel descrivere o nel narrare una storia con mezzi puramente musicali.
La funzione descrittiva è stata sempre uno degli scopi principali del linguaggio musicale, molto usata soprattutto agli inizi, prima che la musica acquisisse una propria autonomia attorno al Cinquecento. Tuttavia la musica a programma vera e propria si sviluppò agli inizi dell’Ottocento, in epoca romantica.
Un tipo particolarmente usato di musica a programma fu il poema sinfonico, ovvero musica a programma per orchestra. Tra i maggiori compositori di poemi sinfonici, si annoverano Franz Liszt che ne compose tredici, fra i quali Les Préludes, Mazeppa e Prometheus e Richard Strauss che ne compose nove fra i quali I tiri burloni di Till Eulenspiegel, Morte e trasfigurazione e Così parlò Zaratustra. Altri compositori attivi nel genere della musica a programma furono Hector Berlioz, del quale si ricorda la Sinfonia Fantastica, Pëtr Il’ič Čajkovskij, Bedřich Smetana, Camille Saint-Saëns e Claude Debussy.
Nel XX secolo, Ottorino Respighi scrisse 4 poemi sinfonici fra cui Le fontane di Roma, I pini di Roma e Feste romane.

Il poema sinfonico è una composizione musicale per orchestra, solitamente in un solo movimento, di ampio respiro e che sviluppa musicalmente una idea poetica, ispirata alle più svariate occasioni extra-musicali: un’opera letteraria in versi (Les Préludes di Franz Liszt) o in prosa (Don Chisciotte di Richard Strauss), un’opera figurativa o filosofica (Così parlò Zarathustra di Richard Strauss), a luoghi o occasioni particolari (I pini di Roma, Le fontane di Roma, Feste romane di Ottorino Respighi), ma anche alla libera intuizione del compositore (Una saga di Jean Sibelius). È in sintesi un particolare tipo di composizione orchestrale suddiviso (Così parlò Zarathustra di Strauss) o no (Les Preludes di Liszt) in movimenti e spesso figurativamente molto chiaro: sono evidenti le immagini che il compositore vuole suggerire, attraverso il cambio di registro, di timbro e di intensità sonora.
È una derivazione diretta della musica a programma che fu una delle forme predilette dai musicisti romantici, ad esempio Hector Berlioz nella sua Sinfonia fantastica e nell’Aroldo in Italia.
Tra i musicisti che più svilupparono questo tipo di composizione si devono citare tra gli altri: Liszt (che ne coniò il termine), Čajkovskij, Richard Strauss, Smetana, Sibelius e Respighi.
Smetana in particolare compose La mia patria (1874-1879), opera in cui confluiscono ben sei poemi sinfonici.